mercoledì 15 dicembre 2010

I have a dream

La scorsa notte ho fatto un sogno…

Vi è mai capitato di sognare qualcuno che vorreste vedere da tempo, qualcuno che vi manca, qualcuno a cui vorreste fare qualcosa che nella realtà non potete fare perché correte il rischio che se vi beccano andate in galera, qualcuno che vi ossessiona, qualcuno di importante, qualcuno di un po’ meno importante, qualcuno insomma?

E non vi siete mai chiesti: chissà se, mentre io sto sognando questo qualcuno, nello stesso preciso medesimo esatto istante, questo fantomatico qualcuno sta sognando me a sua volta?

Uhm, no…dubito che Colin Farrell abbia sognato me l’altra notte…

sabato 4 dicembre 2010

La Legge è uguale per tutti.
Ma per i maiali è un pò più uguale.

martedì 16 novembre 2010

buonanotte all'Italia

Ieri sera, a Vieni mia con me (il programma di e con la premiata ditta Saviano e Fazio), Luciano Ligabue ha cantato Buonanotte all’Italia sullo sfondo di un video in bianco e nero che non aveva bisogno di altro commento. Ho guardato tutti quei volti con una sorta di invidia e di imbarazzo per essere nata nell’epoca sbagliata e per essere quello che sono. Chissà se tutte quelle Persone sapevano di essere quello che erano e quello che sarebbero state per noi oppure anche loro si sentivano come chi pensa di non aver costruito nulla nella propria vita, come chi è confuso, indeciso, sconfortato. Come chi pensa di aver sbagliato o di aver sprecato il proprio tempo. O sapevano di aver vissuto intensamente la propria vita. Di essere così pieni, ricchi di mondi dentro.
Chissà se Troisi sapeva di essere quel che era.
Chissà cosa pensava Mastroianni prima di addormentarsi.
Chissà cosa ha visto Aldo Moro prima di chiudere gli occhi.
Chissà se Falcone e Borsellino, come il Mastrandrea di “Palermo-Milano sola andata”, hanno sentito il botto.
Chissà cosa diceva De Sica dopo aver detto “Stop!” e se Manfredi si faceva scappare il suo sorriso discreto quando gli dicevano che era buona la prima.
Chissà se De Filippo ha mai dovuto far passare la nottata o gli dicevano sempre di sì.
Chissà cosa vedeva la Magnani quando si guardava nello specchio.
Chissà se a Biagi scottava la penna tra le dita.
Chissà se Modugno sapeva che avrebbe volato nel blu dipinto di blu.
Beh, l’elenco sarebbe lunghissimo, ma per questa volta anch'io voglio lasciare la parola all'immagine.

domenica 14 novembre 2010

pc for dummies

“Uhm, adesso c’è internet anche per computer…”
(Homer Simpson tra sé e sé)

Non so se avete mai provato a spiegare come funziona un pc a qualcuno che non ne ha mai usato uno, nemmeno per giocare al solitario. E’ un’attività che vi consiglio caldamente perché vi permette di testare in maniera efficace il vostro grado di sopportazione. E se qualcuno riesce anche a mantenere la calma fino alla fine, senza fondere persona e pc in un unico meraviglioso e artistico esempio di bassorilievo postmoderno, beh allora:

"Il mondo è tuo, con tutto ciò che ha dentro,
E, ancor di più, ragazzo mio, sei Uomo!"
Sì, perché a volte può essere davvero destabilizzante. Vi potreste ritrovare a spiegare che, per scrivere, bisogna premere il dito sui quei pulsanti che recano impresse le lettere dell’alfabeto. Oppure che inserire una password alfanumerica vuol dire semplicemente inventare una password composta da lettere e numeri e che, se hai la memoria di un elefante, sì, ma ritardato, forse dovresti segnare sul classico foglietto di carta le tue password e le tue domande segrete. E poi conservare quel foglietto in un luogo sicuro, dove, magari, si suppone anche che lo potrai ritrovare. E ancora, potreste dover insegnare a persone che conoscono a menadito tutte le applicazioni più remote di Facebook e tutte le bestioline di Farmville, ma non sanno seguire le semplici istruzioni per registrarsi a un sito o aprire una casella e-mail per leggere i messaggi di posta ricevuti. Figuriamoci, poi, se devono inviarne uno! O vi potrebbe capitare persino di dover insegnare all’impiegato che avete di fronte come fare per inserire in un programma i dati delle vostre pratiche, pensando che mentre lui ruba lo stipendio voi siete a spasso. Nella migliore delle ipotesi, ovvero se siete particolarmente fortunati, rischiate solo di dover spiegare a qualche nonno che il virus del computer non è contagioso per l’uomo e che non è necessario fare un vaccino per difendersi.



venerdì 12 novembre 2010

a volte ritornano

Ebbene si, oggi non trovo pace. Ho cominciato, qualche ora fa, il restyling del blog, cambiando decine e decine di volte, e il risultato è stato questa miseria che avete di fronte.
Da ciò deduciamo due cose:
1. non ho pazienza nè costanza;
2. non ho il benchè minimo senso estetico (ma questo avreste potuto dedurlo anche osservando il mio abbigliamento e la mia acconciatura di capelli).
Che poi il bianco acceca terribilmente, quindi sotto sotto possiamo dedurre anche una terza cosa:
3. io vi voglio male.
Eh già, è l'unica motivazione possibile per giustificare il fatto che vi faccio sorbire questo colore, ma, cercate di capirmi, il rosa fucsia sul bianco sta così bene...
Tornando a cose più serie, sono mesi che ormai manco da qui, me ne rendo conto, se non altro perché sull’ultimo post c’è un’intestazione data che me lo indica chiaramente (31 luglio?!?). Potrei dire che ho avuto una malattia quasi mortale, un grave problema in famiglia, un crac finanziario o che ho dovuto difendermi da un’accusa di sfruttamento della prostituzione perpetratami da giudici politicizzati e di sinistra. Ma la realtà è che non ne avevo voglia. Nuda e cruda verità.
Cosa mi ha fatto cambiare idea? Assolutamente niente! Semplicemente non avevo nulla di meglio da fare…
Sono simpatica eh?

sabato 31 luglio 2010

The Twilight saga - Eclipse

Qualche giorno fa ho avuto la fortuna di poter assistere alla visione del terzo episodio della saga di Twilight...che dopo i primi due ci stava benissimo, un pò come le fromage avec le poisson...
Alla fine del film purtroppo ho dovuto (me tapina!) constatare come le mie aspettative fossero state orribilmente disilluse, perchè, in realtà, è esattamente QUESTO il pregevole film che avrei voluto vedere:


domenica 25 luglio 2010

solo un gorilla ci potrà salvare



Oggi un gigantesco Godzilla è passato zampettando allegramente sul gradino davanti al mio balcone. Ho visto la sua silhouette proiettarsi nella penombra sulla zanzariera volante che gli ha impedito il passaggio. Non ci sono più i godzilla di una volta. Il vecchio Godzilla, l’originale, avrebbe fatto della mia zanzariera mille straccetti e mi avrebbe usato come stuzzicadenti per ripulirsi la bocca dall’ultimo lauto pasto carnoso.

Ovviamente con tanto di gigantesco rutto preistorico finale.

Vivi in uno dei piani più alti di uno dei più alti grattacieli della tua megalopoli (almeno così è nella mia immaginazione…nella realtà vivo al quarto piano di un condominio in un paese di provincia) e pensi di esserti messa al riparo da tutti quei pericolosi esseri del regno animale che infestano i terricoli (abitanti dei piani terra), quando all’improvviso qualcosa manda in frantumi tutte le tue certezze. Non mi ci è voluto un aereo in pieno petto per capirlo, mi è bastata una lucertola sul balcone. Una grossa, però! E adesso? Come potrò mai sentirmi di nuovo al sicuro nella mia propria casa se non ho nemmeno un qualche King Kong che possa venire a salvarmi?

Che faccio? Chiedo l’aiuto del pubblico?

sabato 24 luglio 2010

a volte vorrei averti



"The human whose name is written in this note shall die"

A volte vorrei proprio averti…non per cattiveria, sia chiaro, solo perché intorno a me vedo la gente scema…e ne vedo così tanta, ma così tanta…che spesso credo di sentirmi un po’ scema anch’io!
Come il Gennarino di “Io speriamo che me la cavo” che si sentiva mezzo sgarrupato come casa sua.
Non penso di essere superiore alla media, però ho il dubbio che la media sia di gran lunga inferiore a me. Ho provato a cambiare lingua. Ho provato a urlare. Ho provato a ripetere. Ho provato a far finta di non sentire. Ma la risposta è sempre una, sempre la stessa: ehhhhhhhh? Un muro saprebbe essere più intuitivo se messo a paragone con certi individui. E’ una frustrazione continua aver a che fare con la mancanza di cultura, di intelletto, di intelligenza, di educazione. Ma c’è una categoria di persone che, sopra ogni altra pensabile possibile cosa, riesce a mandarmi in bestia: le femmine che fanno le femmine! Sono quelle hanno sempre pronto un bel repertorio di “blabla” con cui allietare chiunque capiti a tiro (sveglio o dormiente, vivo o morto che sia) e quelle che il problema più grande della serata è abbinare lo smalto alla borsa o il rossetto alle scarpe. Hanno bisogno di almeno mezz'ora per scendere perchè il mascara va messo all'ultimo momento altrimenti si scioglie. E bevono sempre i drink più colorati, dolci e fashion (ma questo lo faccio anch'io). Cosa fare in questi casi? Spegnere il cervello e continuare ad annuire ad oltranza rimane la soluzione migliore. Non affannatevi a commentare i fatti in maniera partecipe, tanto la vostra risposta svanirà nel vento insieme alle vostre opinioni. Potreste persino sentire il rumore delle vostre inutili parole che si schiantano al suolo mentre vengono lasciate cadere nel nulla. Un buon coadiuvante potrebbe essere l’utilizzo dei classici tappi per le orecchie, ma dovreste imparare a leggere il labiale per prevenire il momento in cui invece la vostra opinione conterà improvvisamente e dovrete rispondere alla domanda “tu che ne pensi?”. Si si, lo so che avete i brividi solo a pensarci, ma bisogna che siate addestrati, altrimenti rischiate di rivelare la vostra disattenzione e di essere travolti da un flusso inarrestabile di insulti da cui niente e nessuno vi potrà più salvare. L’impresa è sicuramente ardua, ma con questi piccoli accorgimenti ce la potremmo fare.
Male che vada c'è sempre il Death Note.

venerdì 2 luglio 2010

Ho letto cose che voi umani…LO SCIOPERO UNIVERSITARIO

Svariati Atenei hanno deciso di aderire allo sciopero tramite sospensione degli esami.
Qualcuno ne ha sentito parlare? Suppongo di no, a parte i diretti interessati, ovvero docenti, ricercatori, studenti. Nel caos generale di questa situazione d’incertezza ho letto cose che mi sono sembrate l’emblema della stupidità che ottunde i nostri cervelli “tele-sodomizzati”. Ma su tutte, una: “Sarebbe meglio protestare con sit-in e lezioni all’aperto, questo sciopero non è abbastanza visibile perché la televisione non ne parla”. LA TELEVISIONE NON NE PARLA?!? Cioè, voi mi state dicendo che la televisione non parla di una protesta che si oppone ad una manovra del Governo? Strano, davvero. Eppure, diamine, gli studenti universitari non possono dare esami, i docenti e i ricercatori-docenti sono riuniti in assemblee quotidiane, l’istituzione scolastica è in rivolta quasi per intero. E dico “quasi” perché, purtroppo, è difficile reperire informazioni sulla situazione del proprio Ateneo, figuriamoci su quella degli altri! Che qualcuno stia facendo passare una protesta così eclatante sotto silenzio? Nella nuova era del Big Brother (non il reality, per carità!), dopo che Orwell ci ha insegnato che anche la Storia (quella con la “S” maiuscola) può essere cambiata, trovo terrificante che qualcuno si chieda ancora perché la televisione non stia parlando dello sciopero. Così come trovo terrificante che la nostra realtà diventi tale solo nel momento in cui viene trasmessa da un qualche presunto tg d’informazione, perché SE NON LO DICE LA TV ALLORA NON STA SUCCEDENDO. La “visibilità” di cui si parla è, permettetemi la citazione (liberamente sintetizzata da L’occhio di Joker di Alberto Abruzzese): “la possibilità di comunicare e rappresentare, cioè la garanzia per tutti i soggetti e gli oggetti di apparire sul territorio di appartenenza, di esprimersi in una dimensione pubblica, di avere accesso alle informazioni”. Avere il controllo dei mezzi di comunicazione vuol dire disporre dello straordinario potere di rendere oggetti, persone, situazioni più o meno visibili sullo spazio pubblico, dunque anche di decretare quali informazioni debbano essere rese disponibili e quali no. E forse non è un caso che di protesta si parli solo su Internet, dove il potere della visibilità è pressoché nelle mani di tutti gli utenti (nonostante le limitazioni che si stanno imponendo anche sul web).
La protesta ESISTE, anche se la televisione non ne parla o parla d’altro per distogliere l’attenzione. La protesta STA ACCADENDO ora, non lasciamola morire nel silenzio.
Non vi preoccupate, gli esami prima o poi li farete, se ci sarà ancora un’università da frequentare…

“Silenzio stampa” o “Silenzio, stampa!”?

mercoledì 21 aprile 2010

risate a ca**o

“Non sono solitamente un uomo che prega, ma se sei lassù, per favore salvami, Superman!”
(Homer Simpson)

Mi sono arrovellata il cervello per qualche giorno, non riuscivo proprio a capire perché quella barzelletta insignificante comparsa su Facebook mi facesse ridere così tanto. Dapprima ho ipotizzato che la ragione fosse la mia stupidità, ma poi mi è sembrato troppo scontato. Allora ho dato la colpa a quello yogurt scaduto: lo so che Brunetta dice che dobbiamo risparmiare mangiando anche le cose che hanno passato la data di scadenza, ma, dico io, se lui non è più cresciuto dall’età di 8 anni un motivo ci dovrà pur essere no? Io qualche domanda in più me la porrei. Comunque bando ai bamboccionismi, ecco il testo incriminato:
Un uomo esce ubriaco da un bar. Vede una suora, la insegue e, dopo averla pesta a sangue, le dice:
“Ti credevo più forte, Batman!”

Ora, possibile che io, data la religiosità dell’argomento, abbia associato questa barzelletta alla citazione precedente e abbia immaginato l’uomo ubriaco col volto di Homer Simpson? Se Dio è Superman…chi poteva essere la suora se non Batman? Si spiegherebbe così uno dei grandi misteri della vita: l'origine della mia idiozia!
…mah!

martedì 20 aprile 2010

Ci sono cose che non si possono dimenticare...

…per tutto il resto c’è l’alcool!!!

“All’alcool!
La causa di, e la soluzione a, tutti i problemi della vita!”
(Homer Simpson sull’alcool)

Vi è mai capitato di fare la figura degli emeriti coglioni e di essere smerdati persino dal più sfigato della situazione? Intendo cose gravi però eh! Non parlo di quando entrate urlanti in una classe che credete vuota e invece è piena, o sbalzate per aria una professoressa mentre correte per i corridoi, o fingete di sentirvi male se il professore di Scienze decide di interrogarvi sull’apparato riproduttivo umano, o attraversate da parte a parte un’aula con un doppio ingresso durante una lezione. Tralasciamo le varie involontarie emissioni d’aria in situazioni scomode. Quando eravate bambini diventavate viola fino alla cima dei peli delle orecchie e volevate sparire nei colli delle magliette o sotto le sottane delle vostre mamme. Ma adesso che siete grandi e le mamme non portano più le sottane già da un bel pezzo cosa fate? L’unica soluzione è cercare di dimenticare tutto, fingere che non sia successo niente, ignorare le risate e le dita puntate contro, interpretare le occhiatine come un’epidemia di strabismo collettivo. E cosa c’è di meglio in questa situazione di una bella bevanda rinfrescante, un liquido corroborante che rinfranchi il corpo ma anche lo spirito umiliato? Ma che sia abbondante, badate bene! Poiché studi scientifici accreditati sembrano confermare che 3 o 4 bicchieri non sono affatto sufficienti a cancellare il trauma subito, anzi acuiscono il dolore e la sofferenza. E allora giù di bottiglia e su di gomito! Se “Ceres c’è” voglio esserci anch’io! E’ mai possibile che fuori dal party ci siamo rimasti solo io e George? Sto pensando di programmare un’invasione…un’invasione di massa…perché è solo nell’unione di tutta la collettività che il singolo può trovare la dimensione collocativa della sua esistenza…assaltiamo quei palazzi…i palazzi simbolo del potere repressivo della società…facciamo irruzione…nei wine bar, nei pub, nelle birrerie, nelle cicchetterie, nelle rosticcerie, nelle cantine sociali, nella vigna di Highlander…prendiamoci quello che ci spetta! E dopo tutto questo:
Cosa possiamo bere per dimenticare di avere un problema con l’alcool? (cit. Yahoo answers)

mercoledì 14 aprile 2010

write here, write now

"Hai fatto del tuo meglio e hai fallito.
La lezione è: non provare mai!"

Homer Jay Simpson

Italiani! Oggi è un grande giorno! No, non abbiamo riconquistato la Libia e i treni non arriveranno di nuovo in orario. Oggi ho compiuto finalmente l’insano gesto. Qualcosa di cui temevo mi sarei pentita a vita, per questo ho aspettato tanto prima di agire. Alla tenera età di 26 anni e con il sogno di bambina di diventare scrittrice…ho inviato per la prima volta un racconto ad un concorso. Perché non l’ho fatto prima? Semplice: per non scoprire subito quanto faccio schifo! Finchè non ne hai la prova, puoi sempre credere che sarebbe andata bene se solo tu l’avessi voluto davvero. E’ più accettabile la mancanza di ambizione, che viene sempre vista nell’accezione negativa dell’arrivismo, piuttosto che la mancanza di talento.

E a proposito di talento, c’è chi non ha paura di fare figuracce (Corrida docet) e si fionda ad Italia’s Got Talent, dove:
- un talentuoso (?) Rudy Zerbi, simpatico come un boxer che ti risale e ti si infila su tra le natiche, può consigliarti di chiamare il tuo gruppo NTM (Non Tornate Mai Più)
- Maria De Filippi può mandare il suddetto a cagare con nonchalance
- Angela Troina (un nome, una marca, una garanzia) Favolosa Cubista e Nonna Progressiva può ballare la house
- Due ruttomani possono esibirsi in un canto che viene dal profondo dell’anima dal quale tutti noi possiamo trovare una nuova fonte di iNspirazione
- Anche la sosia grassa di Minchia Platinette, Nanà (o Nanà…ve?) può danzare con garbo
Io voto comunque per il cantautore incompreso che con Ten Second of Silence ha confermato il detto:
«Meglio tacere e passare per idiota che parlare e dissipare ogni dubbio.»

venerdì 2 aprile 2010

I love chocolate

Se vi avessero detto che un giorno avreste smesso di desiderare la cioccolata ci avreste creduto? Io per niente. Come avrei potuto soltanto pensare che la cioccolata che amavo così tanto ieri mi avrebbe dato la nausea oggi? Mi sembrava un pensiero così assurdo. Eppure è così. Non voglio più la cioccolata. O almeno non la voglio più come la volevo prima.
Ovviamente la cioccolata non simboleggia la Pasqua imminente, questo non è un discorso allucinato provocato da un abuso di uova di cioccolato...putroppo! La cioccolata è la metafora dei miei sogni di bambina, quando tutto era così vitale e necessario. Quando anche un sacchetto di patatine poteva diventare un tesoro inestimabile da conquistare con lacrime e occhietti dolci, capricci e preghiere. Lo so molto bene io perché con i continui “Mi compri questo?” e “Mi compri quello?” (ben due varianti, notate) fino ai vent’anni i miei non hanno mai voluto che andassi a fare la spesa con loro, a meno che non fossero obbligati.
Capisci che sei diventato grande quando non basta più dire “Me lo compri?” ma devi mettere mano al tuo portafogli se vuoi comprarti qualcosa. Quando i tuoi genitori si ammalano e non te lo nascondono. Quando i negozi della tua infanzia falliscono e chiudono. Quando devi andare a un funerale. Quando non hai più voglia di cioccolata.


mercoledì 31 marzo 2010

l'ignoranza è forza

Ebbene si, alla fine l'ho guardata...e ho rivisto anche le repliche di questi ultimi due giorni...parlo della puntata di Amici ovviamente!
(Quaquaraquà)
E tutto questo perchè sugli altri canali c'era il vuoto totale, a parte qualche eccezione.
Ma forse è stato meglio così. L'ho sospettato quando ieri a Matrix ho sentito Alessandra Mussolini dire che "bisognerebbe abolire questa orribile orribile orribile par condicio" (mi manca Sgarbi che la chiama "capra"). Ho cominciato a vederlo chiarmente quando Davide De Zan, nel bel mezzo di Studio Sport, ha esultato per i risultati d'ascolto ottenuti dal Digitale Terrestre con Mediaset Premium rispetto al Satellitare. Ne ho avuto la conferma quando ho saputo dell'epurazione di alcuni volti storici del Tg1.
L'ennesima vittoria del bene contro il male, a dimostrazione del fatto che l'amore vince sempre sull'invidia e sull'odio.
E l'amore può fare anche i miracoli, può curare il cancro in 3 anni!
Ti aspetto qua, sulla riva del fiume, fra 3 anni...



La Guerra è Pace
La Libertà è Schiavitù
L'Ignoranza è Forza

lunedì 29 marzo 2010

un saluto a tutti gli Amici

Stasera c’è la finale di Amici. Non ci ho dormito la notte…per l’angoscia!
Io sono una persona molto curiosa (come le ostrichette, ricordate?), ma non trovo il coraggio di guardare un’altra puntata di sing alone delle case discografiche che ormai se la cantano e se la suonano da sole. Voglio dire: ogni lunedì sempre gli stessi 3-4 soliti stantii inediti che vogliono ficcarti a forza in testa, che io ho imparato a memoria ma solo per reiterazione e che comunque non comprerò, cantate da 4 cosiddetti cantanti con la vivacità, l’allegria e la brillantezza di un pesce palla in catalessi. La scorsa puntata non ce l’ho fatta, ho consumato il telecomando a fuoria di cambiare canale. Stasera nemmeno la curiosità li potrà salvare. E neanche le canzoni di Pierdavide o la voce di Emma.
...
Scusate, mi sono distratta, Barbara D’Urso ha appena detto che conosce un sacco di albanesi e rumeni, ergo un sacco di disadattati…ma le hanno detto che i suoi ospiti non contano?


dotti, medici e sapienti

"E nel nome del progresso
il dibattito sia aperto,
parleranno tutti quanti,
dotti medici e sapienti."

Ora sono tutti dottori e professionisti della letteratura popolare. Si chiamano così i nuovi mostri della società. I nuovi analfabeti. I nuovi ignoranti. Oggi pensavo al povero Busi, rimproverato duramente perché, da vero intellettuale quale è, misantropo e superbo (nel senso positivo dei termini), ha osato tacciare di ignoranza i suoi compagni naufraghi sull’Isola dei Famosi. E’ stato accusato di essere un saccente presuntuoso senza alcun rispetto per la varietà umana e per la cultura popolare. Ma come si fa ad avere rispetto di uno che, nonostante i trent’anni e l’onore (immeritato) di poter parlare in televisione, dice ancora “Sarei falso se manderei avanti questa storia…”. SE MANDEREI? Ed è Busi quello che deve essere esiliato dagli studi televisivi? Mi vengono i brividi se penso che l’unità linguistica italiana nacque proprio con la televisione che negli anni bui del dopoguerra fece da veicolo per una lingua comune che fosse in grado di sorpassare la diversità dei dialetti regionali e che si potesse riflettere in un’identità nazionale unica e globale. Gli intellettuali hanno imparato dai libri l’italiano, ma questo è entrato nella bocca del popolino solo grazie alla tv. E’ quello stesso italiano che ha fatto gli Italiani e che ora ci si permette di demolire. Non dico che dovremmo essere tutti dei geni letterari, ma almeno dovremmo sapere che Londra non si scrive L’Ondra, che a volte sarebbe anche gradevole ascoltare una frase con qualche subordinata e con i verbi in accordo, che nessuno dovrebbe vantarsi della propria mancanza di cultura come se questa fosse un valore aggiunto di veridicità.
E pensare che tutto è cominciato con un innocente “xkè”…

venerdì 26 marzo 2010

V per Vendetta

"Alcuni vorranno toglierci la parola, sospetto che in questo momento stiano strillando ordini al telefono e che presto arriveranno gli uomini armati.
Perché?
Perché, mentre il manganello può sostituire il dialogo, le parole non perderanno mai il loro potere; perché esse sono il mezzo per giungere al significato, e per coloro che vorranno ascoltare, all'affermazione della verità. E la verità è che c'è qualcosa di terribilmente marcio in questo paese. Crudeltà e ingiustizia, intolleranza e oppressione. E lì dove una volta c'era la libertà di obiettare, di pensare, di parlare nel modo ritenuto più opportuno, lì ora avete censori e sistemi di sorveglianza, che vi costringono ad accondiscendere a ciò.
Com'è accaduto? Di chi è la colpa?
Sicuramente ci sono alcuni più responsabili di altri che dovranno rispondere di tutto ciò; ma ancora una volta, a dire la verità, se cercate il colpevole.. non c'è che da guardarsi allo specchio. Io so perché l'avete fatto. So che avevate paura. E chi non ne avrebbe avuta? Guerre, terrore, malattie. C'era una quantità enorme di problemi, una macchinazione diabolica atta a corrompere la vostra ragione e a privarvi del vostro buon senso. La paura si è impadronita di voi, ed il Caos mentale ha fatto sì che vi rivolgeste all'attuale Alto Cancelliere, Adam Sutler.
Vi ha promesso ordine e pace in cambio del vostro silenzioso, obbediente consenso."

venerdì 19 marzo 2010

that's what friends are for

“Gli uomini non hanno più tempo per conoscere nulla.
Comprano dai mercati le cose già fatte.
Ma siccome non esistono mercati di amici, gli uomini non hanno più amici."
(A. de Saint-Exupèry dal Piccolo Principe)

Ci diciamo sempre più spesso che ci vogliamo bene, adesso è di moda dire “ti amo” a chiunque ci rivolga la parola per più di due volte, dichiariamo di essere disposti a dare la vita per i nostri amici PAUSA scusate, ho appena ucciso una zanzara a mani nude, comunque dicevo che urliamo a gran voce “sei la mia vita” (cit. A.A.V.V. Grande Fratello) e “sei la mia forza” (cit. Marco Carta) ma quanto di ciò che diciamo poi corrisponde alla verità?
E’ possibile che la facilità (o la faciloneria) con cui pronunciamo le parole svilisca i sentimenti?
Non era meglio quando ci capivamo a “gu gu” e a randellate in testa?
Gli uomini non hanno più amici. Le donne non ne hanno mai avuti.
Ma quante sono le categorie di cosiddetti “amici” con le quali avremo a che fare nella nostra vita?


L'AMICO RUFFIANO
Avete presente quegli amici leccaculo che cercano di arruffianarvisi per avere la vostra amicizia? Da che eravate dei relitti umani, sporchi, puzzolenti e beceri, all’improvviso diventate la persona più simpatica, intelligente e bella che loro abbiano mai visto. All’inizio vi viene il sospetto che sia tutta una tattica, ma ben presto vi fate cullare dall’illusione che loro abbiano ragione. E perché mai dovrebbero avere torto? Voi siete davvero degli esseri meravigliosi…fino a prova contraria. Ebbene si, fino a prova contraria, ovvero fin quando non fate qualcosa che non va loro a genio o non obbedite immediatamente alle loro richieste. Ed ecco che ritornate nel letamaio a cibarvi di carcasse insieme alla redazione di Studio Aperto. Con quella vacca della D’Urso sullo sfondo della campagna desolata.

L'AMICO DISPONIBILE
E’ l’amico che non dice mai di no, qualsiasi cosa gli proponiate, fosse anche di ascoltare l’opera omnia di Pupo leccando il gelato al cioccolato dai piedi di Malgioglio. Non è che non abbia nulla da fare, anzi sarà sicuramente indaffaratissimo, ma qualsiasi stupidaggine gli chiediate di fare gli sembrerà di estrema e vitale importanza rispetto ai suoi impegni. Tutto quello che gli raccontate ha un significato pregnante, potrebbe restare ad ascoltarvi per ore a bocca aperta prostrato come dinanzi a un guru ma non abusate di lui perché a un certo punto potrebbe esplodere e decidere di mandarvi a fa’ ‘n guru davvero.

L'AMICO GIOCHERELLONE
E’ il tipico animale da divertimento. Una vera e propria arma di distrazione di massa. Appartengono alla categoria tutti coloro che sono disposti a: petare su un accendino, bere d’un fiato una birra da 33cl salvo poi vomitarla dal naso, incastrare la lingua nel collo di una bottiglia e tenerla appesa lì per almeno un minuto, infilarsi due grissini nel naso (per poi mangiarli indefessamente), varie ed eventuali (dipende dall’intraprendenza dell’amico). La noia è un concetto a lui estraneo, così come il silenzio e i giochi in cui occorre l’intelligenza.

L'AMICO APPROFITTATORE
Avete presente l’aguzzino dell’amico disponibile? E’ proprio lui. Ha sempre qualcosa di più importante da dire rispetto a quello che volete dire voi. Fosse anche parlare della morte del vostro adorato pesciolino rosso. E ve lo dirà per ore ed ore ed ore, fino al vostro sfinimento. Vi chiederà svariati passaggi perché avrà l’auto costantemente dal meccanico. Quando vi chiamerà, potete star certi che gli servirà qualcosa in prestito (che non vi restituirà più) o vorrà semplicemente un consiglio che, puntualmente, ignorerà senza ritegno, facendo comunque quello che gli diceva la testa. Sarà impossibile litigare con lui perché cercherà di mantenere buoni i rapporti con chiunque gli possa essere utile, fino ai limiti estremi della vergogna e oltre. Presto o tardi, viene inevitabilmente mandato a farsi altri amici.

L'AMICO STRONZO
Non si lascia mai scappare un’opportunità: ogni occasione sarà per lui buona per mettervelo in quel posto. Vi vorrà bene, a suo modo, perché senza di voi non avrebbe la possibilità di far valere la sua stronzaggine su qualcuno. Non vi darà passaggi, non vi farà favori, non avrete complimenti da lui, non avrà paura di farsi aspettare per ore, metterà zizzania nei vostri rapporti con gli altri, avrà sempre qualcosa di meglio da fare piuttosto che ascoltarvi o uscire con voi. Ma offritevi di fare qualcosa che gli piace e sarà il vostro migliore amico. Almeno per qualche ora.

L'AMICO CAZZARO
Ha sempre qualche aneddoto irrealistico e paradossale da raccontare. Di cui di solito è l’indiscusso protagonista. La sua intera vita è una leggenda metropolitana, tanto che a volte vi capita di dubitare della sua stessa esistenza. Ha sempre una nonna che compie le imprese più bizzarre e che ha problemi con l’inglese. Si ritrova involontariamente (dice lui) nelle situazioni più assurde e imbarazzanti ma riesce spesso a tirarsene fuori grazie ad una brillante freddura coniata lì sul momento. Che il più delle volte gli attirerà gli applausi dei presenti. La sua auto/moto/bicicletta/scarpa sarà sempre la più veloce.

giovedì 18 marzo 2010

Alice in Wonderland

"Homer ma perché bevi tanto?"
"Per dimenticare."
"Dimenticare che cosa?"
"Non me lo ricordo più!"


(ma allora il sistema funziona!)



Insomma, questo film vado a vederlo oppure no?

Consideriamo il fatto che sono cresciuta a pane e Alice della Disney, che ricordo ogni dialogo a memoria e che ripeto le parole esatte dei personaggi imitandone anche la voce (perfino nei mugugni e nei sospiri), che il pavimento intorno al mio tavolo in cucina è consumato per tutte le volte che ci ho fatto la Maratonda, che il massimo dell’educazione per me è “stringi la man, piacere, e poi presentazion”, che per me è sempre tardi e non c’è mai posto, che quasi tutti i giorni è il mio non compleanno, che io essere alta esattevolmente 158 cm e trovare un’invidiabile altezza invero, che quando vedo in cielo uno spicchio di luna vuol dire che c’è lo Stregatto, che mi so dar ottimi consigli ma poi seguirli mai non so, che Pinco Panco e Panco Pinco non sono i figli delle Kessler, che qualcosa può essere impassabile ma nulla è impossibile, che se io perdo le staffe qualcuno perde la testa, che se fai la riverenza mentre pensi risparmierai tempo.

Detto ciò, Johnny Depp vale la pena di rischiare questa delusione?
Non mi sembra che abbia una cera grandiosa in questo film…

mercoledì 17 marzo 2010

vecchia (s)porca!


No, non sto parlando di Maicol del GF, se non altro per la sua tenerissima età, ma di quel grazioso donnino…no, non parlo di Alfonso Signorini…dicevo quel tenero donnino dalla chioma vaporosa e chiara…no, non è nemmeno Platinette…che non apre bocca se non dice almeno una volta “Cazzo!”…neanche Aldo Busi…e che snocciola complimenti sulla fisicità sia delle donne che degli uomini…certo potrebbe sembrare Alessandro Cecchi Paone, ma non lo è…
Se in questo momento state pensando “Nun ci ho capito n’cazzo!” complimenti, avete indovinato, perché intendevo proprio lei:



la mitica Rosetta!
Questo Monumento della Storia Italiana che però ha saputo adeguarsi al linguaggio giovanile: stanno diventando ormai epiche le sue esternazioni all’insegna del “nun ci ho capito n’cazzo” e “va da via il cul”, ma anche gli incoraggiamenti a belle donne e begli uomini sull’andare subito al sodo e sull’essere “in gamba tutto”. Tuttavia, fra le innumerevoli doti che questa donna possiede, senza dubbio spicca su tutte il coraggio: l’ho capito nella puntata di ieri di Uomini e Donne, quando a dichiarato esplicitamente di voler fare un massaggio a Maurizio Costanzo. TEMERARIA!
Trema Maria, trema.

lunedì 15 marzo 2010

amici mai

"Fallo parlare! Fallo parlare! Perchè non fai parlare il ragazzo?"

"Ha parlato, ho sentito, ha parlato!"

"Ma fallo parlare!"

"Dai, finisci di dire!"

"Parla, parla!"

"Dimostra la tua intelligenza, parla!"

"Ma lascialo parlare cazzo!"

"Non lo lascia parlare!"

"Tu non lasci le persone parlare!"

Ma, in fondo, siamo tutti Amici...



Oggi Garrison finalmente ha potuto realizzare il suo sogno di bambina: avere un appuntamento con un bel ragazzo. Da quel gran volpone che è, Garrison ha portato l’ignaro Stefano De Martino, l’oggetto del suo (e non solo suo) desiderio, in un’improvvisata sala cinematografica, esordendo con un sibillino invito: “Non sei mai andato al cinema con un amico tu?”. Credo di aver anche intravisto, ad un certo punto, un tentativo velato di approccio con la classica mossa dello sbadiglio e dello stiracchiamento del braccio che si protrae verso l’infinito, ma forse mi sono solo impressionata. Sta di fatto che subito dopo parte l’abbraccio. E un altro abbraccio lo vediamo anche tra Matteo e il suo discografico, su esplicita richiesta di quest’ultimo. Ma perché tutti si abbracciano? E’ una nuova moda? Un po’ come al Grande Fratello, dove è scattata la mania del bacio in bocca (ma questa è un’altra anti-igienica storia).

C’è un’altra cosa però che mi inquieta non poco ed è la statura della Mannoia. A parte che quando l’ho vista/visto mi è scappato di esclamare “Ma chi è chist?”, adesso mi chiedo “E’ la Mannoia che è un gigante buono o quei poveri ragazzi vivono nella casetta piccola così di Attenti al Lupo?”.

venerdì 12 marzo 2010

..e quindi COMUNISTA!


D.O.S. (Denominazione di Origine Scomunicata)
dal 1947



Fiuuu! Meno male che quel picchiatore fascista
di La Russa andrà in Paradiso,
nonostante il suo cognome.

giovedì 11 marzo 2010

se il buongiorno si vede dal mattino...

Ci vorrebbe un inizio col botto!

E’ una settimana che ci penso ma ogni volta che cerco di cominciare a scrivere qualcosa mi ritrovo dinanzi il vuoto più totale. Uno scrittore che si rispetti non dovrebbe faticare a trovare un incipit. Forse non sono una vera scrittrice, non ancora almeno, o forse non mi rispetto abbastanza, però un giorno vi sorprenderò. Allora sì che vi sentirò esclamare: “Che inizio grandioso!”, “Che meravigliosa autrice!”, “Che mente superba e geniale!”.


Purtroppo quel giorno sicuramente non è oggi…




Dio, quanto sono stressata!

mercoledì 10 marzo 2010

questo è il principio di tutto


Stewie: "Sai Brian, adesso che ci penso, com'è possibile che tu abbia un figlio di 13 anni quando tu ne hai soltanto 7, scusa?"
Brian: "I miei sono anni da cane."

Stewie: "Questo non ha alcun senso!"

Brian: "Sai una cosa?
Se non ti piace, va a lamentarti su un blog!
"


cominciamo bene