martedì 11 gennaio 2011

No no, ma per carità, stai bene! Non ho per niente vergogna ad andare in giro con te!

L’inverno è una strana stagione perché, se è vero che molti animali vanno in letargo e quindi si nascondono nelle loro tane e grotticelle varie, è altrettanto vero che ben altri (e più preoccupanti) animali decidono di far capolino dai loro nascondigli e mostrarsi in tutta la loro bizzarria. Così d’inverno vi può capitare di aspettare sotto al palazzo che scenda la vostra amica e, proprio mentre siete lì che vi fregate le mani alitandoci su per riscaldarle, potreste rimanere a bocca aperta, incuranti del fatto che vi si sta ghiacciando la lingua, semplicemente perché ha addosso uno di quei meravigliosi paraorecchie pelosi che fanno prurito solo a guardarli. Ma aspettate ancora un po’ a chiudere la bocca, altrimenti dovrete riaprirla quando vedrete gli stivali modello eschimese che calza ai piedi chiedendovi seriamente se non sia forse il caso di mettere in salvo i vostri peluches per salvarli da questa moderna Crudelia DeMon ecologista. Per non parlare poi di quegli adorabili copricapo dalla forma “parallelepipeda” con le appendici che si calano sulle orecchie o si possono semplicemente portare abbottonate in alto per l’uomo duro che non teme i rigori del freddo glaciale. Ma vogliamo parlare del modello pinguino-fagotto? Uomo o donna che sia, non importa, anche perché, sotto tutta quella roba, è impossibile capire chi si nasconda. Sciarpa e cappello sono una cosa: due immense fauci che si chiudono, lasciando solo un piccolo spiraglio per le narici. E i guanti con i pon pon che non possono assolutamente mancare. Quest’anno, poi, sembra essere tornato di moda (riesumato) il tipico scialle della nonna freddolosa (riesumata anche lei per l’occasione) che si cala sulle spalle e può intelligentemente essere portato anche sul cappotto o usato come ferma-braccia per imitare la posizione mummificata della suddetta nonna freddolosa.
Ma io non provo alcuna vergogna nel passeggiare al fianco di queste persone, anche perché io ho questo:
 

e, male che vada, mi ci posso sempre nascondere dentro la faccia…