sabato 31 luglio 2010

The Twilight saga - Eclipse

Qualche giorno fa ho avuto la fortuna di poter assistere alla visione del terzo episodio della saga di Twilight...che dopo i primi due ci stava benissimo, un pò come le fromage avec le poisson...
Alla fine del film purtroppo ho dovuto (me tapina!) constatare come le mie aspettative fossero state orribilmente disilluse, perchè, in realtà, è esattamente QUESTO il pregevole film che avrei voluto vedere:


domenica 25 luglio 2010

solo un gorilla ci potrà salvare



Oggi un gigantesco Godzilla è passato zampettando allegramente sul gradino davanti al mio balcone. Ho visto la sua silhouette proiettarsi nella penombra sulla zanzariera volante che gli ha impedito il passaggio. Non ci sono più i godzilla di una volta. Il vecchio Godzilla, l’originale, avrebbe fatto della mia zanzariera mille straccetti e mi avrebbe usato come stuzzicadenti per ripulirsi la bocca dall’ultimo lauto pasto carnoso.

Ovviamente con tanto di gigantesco rutto preistorico finale.

Vivi in uno dei piani più alti di uno dei più alti grattacieli della tua megalopoli (almeno così è nella mia immaginazione…nella realtà vivo al quarto piano di un condominio in un paese di provincia) e pensi di esserti messa al riparo da tutti quei pericolosi esseri del regno animale che infestano i terricoli (abitanti dei piani terra), quando all’improvviso qualcosa manda in frantumi tutte le tue certezze. Non mi ci è voluto un aereo in pieno petto per capirlo, mi è bastata una lucertola sul balcone. Una grossa, però! E adesso? Come potrò mai sentirmi di nuovo al sicuro nella mia propria casa se non ho nemmeno un qualche King Kong che possa venire a salvarmi?

Che faccio? Chiedo l’aiuto del pubblico?

sabato 24 luglio 2010

a volte vorrei averti



"The human whose name is written in this note shall die"

A volte vorrei proprio averti…non per cattiveria, sia chiaro, solo perché intorno a me vedo la gente scema…e ne vedo così tanta, ma così tanta…che spesso credo di sentirmi un po’ scema anch’io!
Come il Gennarino di “Io speriamo che me la cavo” che si sentiva mezzo sgarrupato come casa sua.
Non penso di essere superiore alla media, però ho il dubbio che la media sia di gran lunga inferiore a me. Ho provato a cambiare lingua. Ho provato a urlare. Ho provato a ripetere. Ho provato a far finta di non sentire. Ma la risposta è sempre una, sempre la stessa: ehhhhhhhh? Un muro saprebbe essere più intuitivo se messo a paragone con certi individui. E’ una frustrazione continua aver a che fare con la mancanza di cultura, di intelletto, di intelligenza, di educazione. Ma c’è una categoria di persone che, sopra ogni altra pensabile possibile cosa, riesce a mandarmi in bestia: le femmine che fanno le femmine! Sono quelle hanno sempre pronto un bel repertorio di “blabla” con cui allietare chiunque capiti a tiro (sveglio o dormiente, vivo o morto che sia) e quelle che il problema più grande della serata è abbinare lo smalto alla borsa o il rossetto alle scarpe. Hanno bisogno di almeno mezz'ora per scendere perchè il mascara va messo all'ultimo momento altrimenti si scioglie. E bevono sempre i drink più colorati, dolci e fashion (ma questo lo faccio anch'io). Cosa fare in questi casi? Spegnere il cervello e continuare ad annuire ad oltranza rimane la soluzione migliore. Non affannatevi a commentare i fatti in maniera partecipe, tanto la vostra risposta svanirà nel vento insieme alle vostre opinioni. Potreste persino sentire il rumore delle vostre inutili parole che si schiantano al suolo mentre vengono lasciate cadere nel nulla. Un buon coadiuvante potrebbe essere l’utilizzo dei classici tappi per le orecchie, ma dovreste imparare a leggere il labiale per prevenire il momento in cui invece la vostra opinione conterà improvvisamente e dovrete rispondere alla domanda “tu che ne pensi?”. Si si, lo so che avete i brividi solo a pensarci, ma bisogna che siate addestrati, altrimenti rischiate di rivelare la vostra disattenzione e di essere travolti da un flusso inarrestabile di insulti da cui niente e nessuno vi potrà più salvare. L’impresa è sicuramente ardua, ma con questi piccoli accorgimenti ce la potremmo fare.
Male che vada c'è sempre il Death Note.

venerdì 2 luglio 2010

Ho letto cose che voi umani…LO SCIOPERO UNIVERSITARIO

Svariati Atenei hanno deciso di aderire allo sciopero tramite sospensione degli esami.
Qualcuno ne ha sentito parlare? Suppongo di no, a parte i diretti interessati, ovvero docenti, ricercatori, studenti. Nel caos generale di questa situazione d’incertezza ho letto cose che mi sono sembrate l’emblema della stupidità che ottunde i nostri cervelli “tele-sodomizzati”. Ma su tutte, una: “Sarebbe meglio protestare con sit-in e lezioni all’aperto, questo sciopero non è abbastanza visibile perché la televisione non ne parla”. LA TELEVISIONE NON NE PARLA?!? Cioè, voi mi state dicendo che la televisione non parla di una protesta che si oppone ad una manovra del Governo? Strano, davvero. Eppure, diamine, gli studenti universitari non possono dare esami, i docenti e i ricercatori-docenti sono riuniti in assemblee quotidiane, l’istituzione scolastica è in rivolta quasi per intero. E dico “quasi” perché, purtroppo, è difficile reperire informazioni sulla situazione del proprio Ateneo, figuriamoci su quella degli altri! Che qualcuno stia facendo passare una protesta così eclatante sotto silenzio? Nella nuova era del Big Brother (non il reality, per carità!), dopo che Orwell ci ha insegnato che anche la Storia (quella con la “S” maiuscola) può essere cambiata, trovo terrificante che qualcuno si chieda ancora perché la televisione non stia parlando dello sciopero. Così come trovo terrificante che la nostra realtà diventi tale solo nel momento in cui viene trasmessa da un qualche presunto tg d’informazione, perché SE NON LO DICE LA TV ALLORA NON STA SUCCEDENDO. La “visibilità” di cui si parla è, permettetemi la citazione (liberamente sintetizzata da L’occhio di Joker di Alberto Abruzzese): “la possibilità di comunicare e rappresentare, cioè la garanzia per tutti i soggetti e gli oggetti di apparire sul territorio di appartenenza, di esprimersi in una dimensione pubblica, di avere accesso alle informazioni”. Avere il controllo dei mezzi di comunicazione vuol dire disporre dello straordinario potere di rendere oggetti, persone, situazioni più o meno visibili sullo spazio pubblico, dunque anche di decretare quali informazioni debbano essere rese disponibili e quali no. E forse non è un caso che di protesta si parli solo su Internet, dove il potere della visibilità è pressoché nelle mani di tutti gli utenti (nonostante le limitazioni che si stanno imponendo anche sul web).
La protesta ESISTE, anche se la televisione non ne parla o parla d’altro per distogliere l’attenzione. La protesta STA ACCADENDO ora, non lasciamola morire nel silenzio.
Non vi preoccupate, gli esami prima o poi li farete, se ci sarà ancora un’università da frequentare…

“Silenzio stampa” o “Silenzio, stampa!”?